Work in progress

 

“Compri mobili. Dici a te stesso, questo è il divano della mia vita. Compri il divano, poi per un paio d’anni sei soddisfatto al pensiero che, dovesse andare tutto storto, almeno hai risolto il problema divano. Poi il giusto servizio di piatti. Poi il letto perfetto. Le tende. Il tappeto. Poi sei intrappolato nel tuo bel nido e le cose che una volta possedevi, ora possiedono te.”

“In passato era sufficiente, quando tornavo a casa rabbioso e sapevo che la mia vita non stava dietro al mio piano quinquennale, mettermi a ripulire l’appartamento o lucidare la macchina. Un giorno sarei morto senza una cicatrice addosso e avrei lasciato un gran bell’appartamento e una gran bella macchina. Molto, molto belli, fino al formarsi di un nuovo velo di polvere o fino all’arrivo di un nuovo proprietario. Non c’è niente di statico. Persino la Gioconda se ne va a pezzi.”

(Chuck Palahniuk, Fight Club)

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Da 15 giorni, ogni mattina rimetto il cellophane sul letto, sulla cucina, e lascio che muratori, idraulico, elettricista compiano le loro invasioni barbariche. Dai muri spuntano matasse di cavi e tubi che dovrebbero permettermi domani di non soffrire più il caldo. Le pareti sono quadrettate con prove di tinte dai nomi improbabili che però, mi assicurano, ci permetteranno di cenare più allegri, di dormire più sereni, in base alle regole dell’influenza cromatica dei colori sulla psiche. Ora non c’è più una piastrella rotta. Spariranno presto anche le più piccole crepe.

Vivo incellophanata senza avere l’accesso al 99 per cento degli oggetti che ho comprato e stipato in ogni angolo. E’ stato questo che  mi ha rivelato quanto sia tutto tremendamente superfluo.

 

 

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8 commenti su “Work in progress

  1. Eh già….

    “La pubblicità ha spinto questa gente ad affannarsi per automobili e vestiti di cui non hanno bisogno. Intere generazioni hanno svolto lavori che detestavano solo per comperare cose di cui non hanno veramente bisogno.”

    “Noi siamo i figli di mezzo della storia, cresciuti dalla televisione a credere che un giorno saremo milionari e divi del cinema e rockstar, ma non andrà così. E stiamo or ora cominciando a capire questo fatto”

  2. La casa di cellophane, potrebbe essere il titolo di un racconto o di un romanzo (apre 1.000 spunti …)

    Tieni duro Agnès, passerà e dopo avrai una casa bellissima e molto vivibile!

    Adoro Chuck Palahniuk! Ho appena terminato Cavie ed è bellissimo!

    Un bacio

    Cate 😉

  3. Cavie non mi ha convinta molto… Metterei in ordine Invisible monsters, Fight club, Soffocare (che è feroce), poi Survivor e via via tutti gli altri…

  4. Che bel blog! Albatros non è il mio nuovo blog, è un blog collettivo col quale collaboro ogni tanto. Posto la bandiera!

  5. La vera soluzione è un bell’igloo in groenlandia… ma solo per vent’anni, poi lì sarà solo prateria.

    Il “giallo McDonald’s” nei corridoi lo metti? 😉

    ps. nota la delicatezza del link al mio blog, senza “last..”. poi non dire che non ti voglio bene

  6. Anecoico, di solito diffido di coloro che in rete dicono di volermi bene, apprezzo comunque la tua delicatezza.. ma tu linkati pure per esteso, sono io che ho detto che non metterò trai miei blog preferiti quelli della piattaforma che mi ha CENSURATA. E’ una questione di orgoglio, purtroppo…

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